Da territorio avariato a rigogliosa industria
Nel marzo 1888 la giunta municipale di Canoni d’Adda rende noto un memoriale intitolato Canonica d’Adda contro il distacco della propria frazione Crespi. «Il Comune di Canonica d’Adda, già fiorente e prosperoso per attività di commercio, ebbe però sempre un territorio molto avariato perché costituito per la terza parte di gerbidi e ghiajate, poste oltre il Brembo. Per forza d’eventi superiori le risorse del paese diminuirono: nella plaga passiva nacque e si sviluppò rigogliosa un’industria che richiamò molti abitanti e futuri proventi. Canonica seguì con interesse nelle sue diverse fasi la nascente frazione. Fino a che quella zona fu brulla e passiva a nessuno ispirò desiderio di possederla; risulterebbe perfino che, un tempo, dal Comune di Capriate furono respinte proposte di cessione a riguardo. Ora non è giusto che il Comune, il quale decorosamente ha sopportato il peso di quel territorio quando era improduttivo, anzi passivo, venga spogliato adesso che ne rappresenta l’estrema risorsa – prosegue il testo ufficiale – Pochi individui e tutti alle dipendenze del cavalier signor Crespi firmarono la petizione per il distacco». Malgrado l’opposizione politica di Canonica, il villaggio operaio viene trasferito alla giurisdizione di Capriate d’Adda con Decreto del 30 giugno 1889.
Fonti: Don Piero Perego, Andrea Possenti, Da Ponte Aureolo a Canonica, Treviglio 2006, Tipolito CFV Editore.