La guerra per l’elettricità dei fratelli Crespi
L’oro azzurro. Cristoforo Benigno Crespi intuisce da subito che l’avvento della tecnologia idroelettrica consentirà di rilanciare modernamente l’attività tessile avviata sull’Adda, da cui ottiene dal 1878 al 1909 solo energia cinetica e non elettrica: semplice movimento cioè per i telai.
Fin dall’ultimo decennio dell’Ottocento entra in contatto con la neonata società Edison, che comparteciperà alle sue iniziative idroelettriche di sfruttamento al fiume.
Cristoforo tenta di rilevare la concessione per costruire la futura centrale «Angelo Bertini» di Porto d’Adda: prima in Europa per potenza all’anno della sua inaugurazione (1898).
Gli accordi falliscono, costringendo Crespi a nuovi progetti. Sarà rivale della cartiera «Ambrogio Binda» di Vaprio d’Adda per lo sfruttamento della roggia Vignola, discendente da Treviglio, presso il cui municipio avanza proposte di sfruttamento concorrenti al Binda.
E’ solo più tardi che Cristoforo si risolve a costruire la centrale idroelettrica sull’ansa di Trezzo, proprio mentre suo fratello Benigno inaugura il cantiere per quella di Gromo in Val Seriana (1902-1903).
Approfondimenti disponibili:
Autore: Cristian Bonomi
Foto: Interni della centrale dello stabilimento di Crespi d’Adda, Archivio Storico Crespi d’Adda Legler